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I binari

Quando si progetta un diorama o un plastico generalmente si parte con la scelta di un assortimento di binari di una marca piuttosto che un’altra, per poi adeguare il tracciato alla geometria degli stessi.

La scelta dei binari di solito è dettata dalla disponibilità, dalla reperibilità e/o dal prezzo. Nel mio caso, visto lo scartamento ridotto utilizzato, avevo pensato, come normale, ai binari in scala Z di Märklin.
Nella fase di adattamento del tracciato, l’unica perplessità era sullo scambio in curva del lato Filisur della stazione. Lo scambio reale ha i due raggi molto ampi e lo scambio curvo dell’assortimento Z con i suoi 195mm poco si adattava all’estetica reale. La scelta era quindi caduta su un compromesso con uno scambio rettilineo destro.

Nel frattempo però ero sempre più attratto da articoli riguardanti l’autocostruzione degli scambi e durante una vacanza a Parigi, nel famoso negozio Transmondia, avevo acquistato alcuni profilati di rotaia in codice 40 della Micro Engineering.
Mi sono procurato quindi, a pagamento, ma con la solita disponibilità e gentilezza della Ferrovia retica, gli schemi costruttivi degli scambi originali della stazione di Frauenkirch, che ho replicato 160 volte più piccoli.

Per la costruzione ho seguito le istruzioni pubblicate in un articolo di Riccardo Olivero sul n° 10 della rivista Tutto Treno modellismo, proposte nei master ASN e sul n° 50 del bollettino Scala N…News e disponibili in internet sul sito di Giorgio Donzello www.rotaie.it.

Ho cambiato leggermente la procedura per la saldatura del cuore dello scambio, in quanto con il metodo descritto ho avuto un po’ di difficoltà date le esigue dimensioni degli spazi: la saldatura delle due rotaie formanti il cuore cedeva ogni volta che cercavo di unire il blocco alle traversine.
Come alternativa, ho saldato prima gli spezzoni fissi rettilineo e curvo, poi ho
appoggiato a queste rotaie due dime larghe esattamente 6,5mm che mi hanno tenuto in posizione le due rotaie del cuore da saldare. Un unico passaggio di saldatura mi ha permesso di unire le due rotaie e le traversine sottostanti.

Il risultato è buono, la parte più noiosa è stata il taglio delle traversine, larghe 1,5mm, quelle portanti in vetronite ramata da 0,8mm di spessore e le altre in legno, dello stesso spessore.
Le traversine in legno le incollerò direttamente alla base del diorama, mentre quelle in vetronite, saldate alle rotaie, anche se diradate, assicurano un’ottima stabilità meccanica.

Effettivamente, come scritto negli articoli, la costruzione non è stata per niente difficile.
Questo è il mio primo tentativo e, considerando che la mia esperienza di modellista è rimasta alle scatole di montaggio degli aerei Airfix di più di vent’anni fa, devo dire che ne sono soddisfatto.

La costruzione del diorama prosegue.

Bibliografia

Scambi senza limiti
di Riccardo Olivero
in Tutto Treno modellismo n°10 Maggio 2002

L’autocostruzione dell’armamento
Un Master ASN a cura di Riccardo Olivero
in Scala N…News Anno XI – n° 50

La posa dei binari

Il diorama ha preso forma ed il telaio e il piano dei binari sono pronti.

Ho deciso di iniziare con la posa dell’elemento che ritengo più difficile: lo scambio in curva lato Filisur.
Le misure corrette le ho tratte dal disegno che mi sono fatto inviare direttamente dalla Ferrovia retica.
La Direzione della Ferrovia è sempre ben disposta al rilascio, a pagamento, di informazioni anche particolareggiate delle loro strutture.

Lo scambio è particolarmente complesso perché presenta due raggi per ogni ramo della deviata: 120 metri in entrata e 243 metri in uscita del ramo interno e 230 metri in entrata e 8745 metri in uscita in quello esterno. In scala sono diventati rispettivamente 75 e 151,875 centimetri i primi e 143,75 e 5465,625 i secondi. Per riprodurlo esattamente ho riportato le misure in un programma di CAD per poi stampare il disegno e incollarlo direttamente sul piano del diorama senza preoccuparmi degli ovvii arrotondamenti.

A differenza della costruzione dei primi binari ho deciso, per evitare problemi di allineamento, di assemblarlo direttamente in opera.
Ho iniziato quindi con la posa delle traverse in legno, larghe 1,4mm sia di produzione N-tram (art. 9302) che Northeastern Scale Lumber, colorate con mordente noce. Nei punti critici dello scambio, e cioè nella zona degli aghi e al loro punto di snodo, al sezionamento del cuore e all’origine delle zampe di lepre, ho posato delle traverse in vetronite, così pure, a seconda del raggio di curvatura del binario, ogni 2-4 centimetri.

Per eseguire il lavoro con precisione ho acquistato delle dime da 6,5mm di N-tram (art. 9301).
Lo scambio è comandato con un motore Conrad (art. 219998 – 62) che ha permesso la polarizzazione automatica del cuore.

I passaggi dei modelli non hanno evidenziato problemi per cui procederò al più presto al completamento di tutto il piano dei binari.

L’aspetto dei binari posati non è quello definitivo. Devo verniciare con colore noce le traversine in vetronite e successivamente ripassare i binari con marrone chiaro. Come ultima operazione è prevista la posa della ghiaia.

I lavori continuano…

Progetto

Come presentato nella pagina principale, la scala Nm si presta perfettamente alla realizzazione di tratte reali di linea.
Con questo presupposto ho iniziato la ricerca di una stazione della Ferrovia retica da potere riprodurre interamente in meno di due metri di lunghezza. A questo vincolo, per avere una rappresentazione realistica dei modelli sul diorama, si aggiunge quello per cui è necessaria la scelta di una stazione della rete principale.

Basandomi su disegni contenuti nel libro “Die Bahnhofsspurpläne der Rhätischen Bahn“, ho trovato che le stazioni adatte sono quelle intermedie della tratta Davos-Filisur, che hanno una lunghezza del raddoppio di binario non superiore ai 125 metri, in scala meno di 80 centimetri.

Tra le stazioni di Davos Frauenkirch, Davos Glaris, Davos Monstein e Wiesen, la scelta è caduta sulla prima. Davos Monstein è solamente una fermata e, pur rappresentando un magnifico soggetto per un diorama, ha un piano binari piuttosto ridotto, così come Davos Glaris, che inoltre richiede la costruzione di alcuni edifici adiacenti la stazione. Lo stesso problema si ha con la stazione di Wiesen che ha nel piano binari anche uno scambio triplo, forse complesso da riprodurre.

La stazione di Davos Frauenkirch è dotata di un corto tronchino che prolunga il primo binario in direzione di Davos Platz e di un raccordo sul secondo, in direzione opposta, per una vicina zona militare, da riprodurre solo parzialmente sino al limite della recinzione.
La lunghezza del raddoppio della stazione è di 122 metri. Aggiungendo la lunghezza degli scambi e alle radici un piccolo tratto di linea su entrambe le direzioni, la lunghezza del diorama risulta essere di poco più di 1,6 metri.

Ottimo per provare.

Bibliografia

Die Bahnhofsspurpläne der Rhätischen Bahn
Stammnetz – Chur-Arosa – Bernina – Misox
9a edizione
Verlag Schweers + Wall GmbH, Aachen, 1999
ISBN 3-89494-119-7